BASTA UNA CANDELA ACCESA

natale 2020 1
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(Natale 2020)

 

“Andiamo fino a Betlemme”. Se lo ripetono fra se i pastori dopo l’annuncio dato a loro… tutto per loro, dall’angelo. Ecco il Natale! Per andare a Betlemme è necessario attraversare venti secoli di storia.

È l’unico viaggio “all’indietro” che può farci andare “avanti” sulla strada della gioia annunciata. È un viaggio da fare “senza indugio… senza paura”. In questo tempo che viviamo… da giorni non sentiamo altro che messaggi del tipo: “Non ci sarà il Natale, è un Natale diverso, sottotono!”. E invece no! Forse sarà un Natale diverso perché più simile al primo, quando è nato Gesù. Sarà un Natale più silenzioso, più profondo… senza tante luci sulla terra, ma con la lampada del cuore pronta ad illuminare la mia notte come accadde per i pastori che vegliavano il gregge.

Un Natale senza troppi pranzi e banchetti, ma con la presenza di un Dio  bambino a Betlemme (che significa casa del pane), che vuole farsi pane che sazia la fame di serenità e di pace. Natale c’è… è qui… perché Dio-è-con-noi.

E noi condivideremo, come fece Cristo nella mangiatoia, la nostra povertà, la nostra prova, le nostre lacrime, la nostra angoscia e la nostra condizione di orfani. Il Natale più che in ogni altro anno, in questo 2020 ci è necessario perché abbiamo bisogno di questa luce divina in mezzo a tante tenebre. Questo Covid-19 per quanto insidioso, non potrà mai raggiungere il cuore e l’anima di chi pone la sua speranza nel cielo.

È Natale… è sempre Natale! Questo ci insegna il Vangelo ed anche se la pandemia ci ha distanziato e fatto sentire più soli e più poveri, Gesù nasce pienamente… senza limiti o distanziamento, per dire a me e a voi che “la luce risplende nelle tenebre… e le tenebre non saranno mai capaci di offuscarla”. Voglio concludere con un pensiero di un amico caro, il vescovo di Avellino, don Arturo Aiello, che in un brevissimo video ha ricordato alla sua gente e a noi, la grazia e la provvidenza che possiamo cogliere in questo Natale 2020: “Tanta gente pensa che questo Natale non sia Natale.

Che bisogna cancellarlo e andare ai Natali precedenti o proiettarci a quelli che verranno. Invece c’è una grazia in questo Natale 2020. Forse abbiamo fatto troppa attenzione alla cornice che per noi è diventata così importante da oscurare il quadro. Adesso siamo senza cornice… ovviamente è un tempo drammatico, tragico, ma forse siamo nella condizione migliore per ricevere l’annuncio del Natale.

Ci sentiamo un po’ tutti poveri… privati di qualcosa. Siamo nella condizione dei pastori, dei magi, di Maria e Giuseppe… di quanti si accostano alla grotta per essere illuminati in questa notte. Forse per questo Natale basta una candela accesa. Natale è la festa della luce, ma la luce può essere percepita… capita da tutti coloro che sono stati o sono tuttora al buio. Il profeta Isaia dice: “il popolo che camminava nelle tenebre, vide una grande luce”.

Nella notte di Natale, ci sono dei pastori che vegliano sul loro gregge al buio e giunge un angelo e la luce li abbaglia. I pastori ebbero timore, ma l’angelo disse: “non temete, vi annuncio una grande gioia.

Oggi è nato per voi un salvatore. Questo è il segno, vedrete un bambino, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia”. La luce ha bisogno di un lampione per essere custodita. In questa notte risplende la Madre, che ci dona la luce… la luce che illumina la notte della pandemia. Basta una candela per fare Natale… quest’anno. Gesù in questo Natale ci sarà. E noi?

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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