“Crocifissi!”

venerdi santo
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VENERDI’ SANTO 2023

Oggi è il giorno del silenzio… silenzio e ascolto di un dramma! Oggi è la giornata del lutto e della grazie… della morte che dà vita… di Gesù che muore, perché i morti vivano… dell’innocente sacrificato, perché i colpevoli siano assolti… di colui che si fa peccato, perché i peccatori siano perdonati.

Il venerdì Santo è davvero l’arcobaleno di Dio… l’arcobaleno che Noè ha visto dopo il diluvio… quell’arcobaleno è il legno della croce che reca i colori di Dio… i colori dell’amore e del perdono! Questo è il giorno del “Tutto è compiuto!”. C’è silenzio nelle nostre chiese… il nostro Dio è appeso al legno della croce. Oggi è il giorno in cui la Chiesa per tre volte grida “Ecco il legno della croce”. Ecco la dimora del nostro Dio… la croce!

Dio prende posto su questo legno… e sul legno di ogni croce. È qui… crocifisso fino alla fine della storia: crocifisso nell’infanzia violentata, offesa, sporcata, negata! È qui nella giovinezza tradita e ingannata, nella malattia schedata e cosificata, nel lavoro sfruttato o negato, nell’anzianità derisa, offesa, abbandonata ed emarginata. È qui nel martirio di chi si dona ed è dimenticato… di chi è crocifisso, sgozzato o eliminato senza che qualcuno ne parli… “Guarderanno a colui che hanno trafitto”… ci ricorda Giovanni.

È un invito per me e per voi: “volgiamo lo sguardo a coloro che sono stati trafitti e continuano a rimanere appesi alla croce”. Volgiamo lo sguardo ai mari e alle starde percorse da famiglie in fuga; volgiamo lo sguardo ai gommoni di esuli, alle zattere di disperati, alle colonne umane di crocifissi rifiutati e offesi… ai morti di Cutro, e ai tanti morti in cerca di speranza e futuro nuovo. Volgiamo lo sguardo alle stanze degli ospedali, alle carceri, alle case di riposo dove anziani più che riposare spesso… troppo spesso… vivono nell’offesa atroce della loro dignità proprio nel volgere al termine della loro esistenza.

Volgiamo lo sguardo stasera… Sì, perché il rischio è che su tutte queste croci si fa presto a stendere un pietoso velo. Su queste croci… Dio non tace! Questa sera, tornando a casa, interroghiamo la nostra coscienza… e proviamo almeno stasera a sentirci colpevoli di tutte quelle sentenze e crocifissioni che quotidianamente formuliamo verso gli altri, dimenticando quel mandato di amore che Gesù ci ha consegnato compiendo quell’umile gesto della lavanda dei piedi. Il dolore, la sofferenza, la morte… non sono… non possono essere l’ultima parola… per noi e per quanti abbiamo… o continuiamo a crocifiggere.

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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